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Elisa
Mezzetti: "Si può dire che tutto il tuo percorso artistico abbia una
matrice comune: il disAndrea Capucci:
Andrea
Capucci: "Il disegno mi appartiene profondamente, è un po' la nota
che mi permette di comporre la mia musica. E' il mio modo di vedere e
percepire la realtà in modo tridimensionale, piuttosto che da un unico punto
di vista".
E.M.: "Cosa ti permette di fare in più la creta
rispetto al disegno? Ti offre, forse, più possibilità spaziali , un maggior
respiro, la terza dimensione da te sempre ricercata?"
A.C.:
"Sicuramente la creta mi permette di conquistare lo spazio, cosa che nel
disegno posso solo stimoniare, di esserci per raccontare".
E.M.:
"In quasi tutti i tuoi lavori si ritrovano gli stessi elementi: ricordi
d'infanzia, momenti e persone sospesi nel tempo e nello spazio, piccole
presenze evanescenti e pesanti allo stesso tempo. Chi sono queste figure,
cosa rappresentano?"
A.C.:
"Sono i luoghi conosciuti, che mi appartengono, che frequento: la città
sveglio avvenuto, di una nuova consapevolezza raggiunta".
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